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Il riscaldamento globale raccontato da Luca Mercalli a Ca' Corniani

Sala superiore dell'Azienda Agricola Ca' Corniani gremita (nel rispetto delle norme anti Covid) per l'appuntamento conclusivo di una due giorni di formazione organizzata da VeGAL, Agenzia di Sviluppo della Venezia Orientale, per celebrare la Giornata Mondiale delle zone umide. Ad intrattenere il pubblico è stato Luca Mercalli, Presidente della Società Meteorologica Italiana, climatologo e giornalista, con un incontro di divulgazione scientifica dal titolo “Le zone umide e il riscaldamento globale. Fragilità e strategie di adattamento”, che rientra nel progetto ENGREEN, volto alla valorizzazione e al potenziamento delle infrastrutture verdi nel panorama transfrontaliero tra Italia e Slovenia.

Ad aprire l'evento è stato il saluto dell'Assessore all'Ecologia del Comune di Caorle, Giampietro Berardo. “Si tratta di un'occasione importante per conoscere le conseguenze che il riscaldamento globale può causare al nostro territorio ed in particolare al delicato contesto della Laguna di Caorle – ha spiegato l'Assessore Berardo – il tema è appassionante e ci invita a riflettere su ciò che possiamo fare per contrastare questo fenomeno”. Proprio pochi giorni fa, il Comune di Caorle, insieme a diverse associazioni del territorio, ha promosso una giornata di pulizia straordinaria dell'arenile di Levante dai rifiuti per sensibilizzare le giovani generazioni sull'importanza di una coscienza ecosostenibile.

Dopo una brillante illustrazione scientifica sull'importanza delle zone umide in quanto serbatoi naturali di carbonio (blue carbon), Mercalli si è intrattenuto sulle conseguenze del mancato rispetto degli accordi di Parigi che mirano a contenere l'aumento delle temperature al di sotto dei due gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali, con l'impegno a limitare progressivamente l'aumento di temperatura a 1,5 gradi.

Lo scenario previsto dai climatologi, in assenza di un'energica azione di contenimento delle emissioni inquinanti, è quello di un aumento della temperatura globale a fine secolo di circa 5 gradi, con conseguenze devastanti per la vita umana e per l'ambiente. Parlando della Pianura Padana, Mercalli ha paventato un possibile incremento estivo delle temperature parificabile ai dati oggi registrati nella città pakistana di Karachi, mentre il livello del mare subirebbe un incremento che metterebbe a rischio tutta la costa veneta e di conseguenza anche Caorle.

La Laguna di Caorle rimarrebbe zona umida, inizialmente, ma solamente in ragione dell'aumento del livello del mare, diventando però qualcosa di simile alle zone umide saline del Mar Rosso, con il “verde” che andrebbe via via a sparire a causa dell'incremento delle temperature.

Mercalli ha poi spiegato che l'impegno a contenere il riscaldamento globale permetterebbe di limitare a mezzo metro l'innalzamento del livello del mare per la fine del secolo; diversamente si arriverà già alla fine del secolo ad oltre un metro. Continuando lungo quella pericolosa china, nel 2300 le acque potrebbero aumentare fino a sette metri.

Data creazione: 03-02-2022 | Data ultima modifica: 03-02-2022

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