Riaprirà domani, giovedì 27 gennaio, i battenti il Ceod (Centro Educativo Occupazionale Diurno) “Il Delfino” nella nuova sede messa a disposizione dalla parrocchia della Croce Gloriosa di Porto Santa Margherita e Brian.

Il Ceod “Il Delfino” è una realtà che fino a pochi giorni fa era operativa all'interno di un immobile di proprietà del Comune di Caorle sito nella frazione di Ca' Cottoni. Nella struttura, gestita dal 2014 dalla Cooperativa “Codess Sociale” su incarico dell'Ulss 4, 17 adulti con disabilità medio-grave possono svolgere, dalle 8.30 alle 16, attività occupazionali e che hanno lo scopo di mantenere e incrementare le abilità residue con l'assistenza di personale qualificato. Il fabbricato, concesso in comodato dal Comune di Caorle all'Azienda Sanitaria, è ormai vetusto e da tempo necessitava di consistenti interventi di sistemazione e ristrutturazione.

A seguito di alcuni cedimenti che hanno interessato una parete dell'edificio, è stata presa la decisione di individuare una nuova sede per garantire la prosecuzione delle attività del Ceod “Il Delfino” in sicurezza.

La giunta comunale di Caorle si è adoperata per garantire alla “Codess Sociale” una nuova sede per poter proseguire l'attività del Centro “Il Delfino”. Grazie alla disponibilità della parrocchia della Croce Gloriosa di Porto Santa Margherita e Brian, che fa parte della collaborazione pastorale di Caorle, sono stati messi a disposizione i locali del patronato della Chiesa dedicata a Papa Giovanni XXIII, siti in Via delle Rondini. In appena cinque giorni dal manifestarsi dei problemi al fabbricato di Ca' Cottoni, dopo un sopralluogo da parte dell'Ulss 4 che ha confermato l'idoneità dei locali allo svolgimento delle attività del Centro Diurno e dopo la sottoscrizione degli accordi tra Cooperativa “Codess Sociale” e Parrocchia della Croce Gloriosa, il Ceod “Il Delfino” potrà riaprire domani i battenti, proseguendo le proprie attività. Il Ceod opererà nella nuova sede per cinque anni.

“La situazione del fabbricato occupato dal Ceod “Il Delfino” era nota da tempo – spiega l'Assessore ai Servizi Sociali, Katiuscia Doretto – ci siamo, quindi, immediatamente attivati per trovare una soluzione alternativa idonea a garantire questo importante servizio per la nostra comunità. Voglio esprimere il mio più sentito ringraziamento al parroco Monsignor Danilo Barlese per la disponibilità mostrata in questa occasione ed alle famiglie degli ospiti del Centro. Da parte nostra valuteremo ogni possibile soluzione per assicurare anche in futuro la prosecuzione dei servizi del Ceod”.

“Si tratta certamente di un miglioramento del servizio che offriamo agli iscritti – aggiunge Emanuel Tonasso, responsabile gestionale di area per Codess Sociale – La struttura è di nuova costruzione e situata in un contesto urbanizzato, con servizi a disposizione. Questo ci permetterà di integrare sempre più i nostri ospiti nella vita delle comunità di Caorle e Porto Santa Margherita. Il nostro impegno è indirizzato inoltre a garantire la socialità dei nostri ospiti, anche attraverso collaborazioni con le associazioni culturali e di volontariato che operano sul territorio. La nuova sede del Centro, molto meno periferica, ci permetterà di essere sempre più parte integrante della vita della comunità residente. Voglio ringraziare in primis le famiglie degli ospiti che hanno pazientato in questi giorni e poi la parrocchia della Croce Gloriosa, l'amministrazione comunale e gli operatori sociosanitari ed il personale che ci ha aiutato a completare il trasloco”.

“Ci è stata chiesta la disponibilità ad accogliere temporaneamente il Centro diurno per disabili. Abbiamo subito risposto favorevolmente perchè in questo modo possiamo aiutare a risolvere una necessità di tante famiglie del nostro territorio – conclude il parroco Monsignor Danilo Barlese – I locali del patronato di Porto Santa Margherita non vengono utilizzati durante l'orario di svolgimento delle attività del Centro Diurno e quindi abbiamo potuto accogliere la richiesta. La comunità religiosa vuole infatti essere vicina alle famiglie ed alla comunità civile nel momento del bisogno”.