Continua senza tregua la lotta al commercio abusivo portata avanti dalle Forze di Polizia Locali e Statali. Questa mattina, infatti, operatori della Polizia Municipale, della Guardia di Finanza, dei Carabinieri e della Capitaneria di Porto, sono intervenuti, prima presso due appartamenti di Porto Santa Margherita e poi sull’arenile fra Lido Altanea e Duna Verde con l’obiettivo di contrastare il commercio abusivo. Durante le operazioni, che hanno interessato anche la viabilità di ingresso a Caorle, con alcuni posti di blocco, sono stati fermati e controllati numerosi cittadini extracomunitari, in prevalenza di nazionalità bengalese. Le operazioni hanno consentito di procedere al sequestro di n. 1.761 articoli di mercanzia varia detenuta per la vendita senza giustificato motivo, oltre a n. 817  paia di occhiali con marchio contraffatto con conseguente denuncia dei due cittadini bengalesi che li detenevano. Il valore sul mercato delle merci sequestrate/rinvenute ammonta approssimativamente a 20.000 euro, mentre le sanzioni irrogate ammontano a 35.000 euro. Inoltre, in uno degli appartamenti controllatati erano presenti un numero maggiore di posti letto rispetto alla capienza dei locali e, per la maggior parte degli ospiti, non è risultata presentata la prescritta dichiarazione di ospitalità, con conseguenti sanzioni amministrative a carico del titolare dell’alloggio e diffida allo sgombero, pena il sequestro dell’immobile.
Le attività di oggi seguono di poche ore gli accertamenti effettuati ieri dalla Polizia Municipale e dagli Ispettori della Camera di Commercio Delta Lagunare in due negozi gestiti da altrettanti cittadini bengalesi: uno in Viale Santa Margherita a Caorle e l’altro in Corso Genova a Porto Santa Margherita. Nel corso dei controlli gli agenti municipali e gli ispettori della Camera di Commercio hanno rilevato numerose irregolarità sui prodotti venduti e sulle autorizzazioni, procedendo anche al sequestro di 643 articoli di merce varia. Le attività condotte presso i negozi, in spiaggia o negli appartamenti, sono legate da un unico filo logico che è quello di contrastare a 360° il commercio abusivo, intervenendo non solo al momento della vendita, ma agendo anche sulle fonti di approvvigionamento e stoccaggio delle merci.